Il 14 Maggio 2022 è stata una giornata ricca di tradizioni per me e per il gruppo che ho portato a Bova, in provincia di Reggio Calabria.
Bova è uno dei piccoli borghi di Calabria entrato nell’elenco dei borghi più belli d’Italia. Fa parte dell’area grecofona (o grecanica) di Calabria, ovvero l’area in cui si parla una lingua di derivazione greca.
Il paese di Bova Superiore (chiamato cosi per distinguerlo da Bova Marina che si trova sul livello del mare) è arroccato sul versante orientale dell’Aspromonte e con le sue abitazioni domina sulla la valle.
Anche questo workshop rientra a pieno titolo in quello che viene definito viaggio fotografico. Non importa quanto si è lontani da casa se si va alla scoperta di cose nuove e si cerca di raccontarle attraverso la fotografia.
Raduno ed inizio del workshop
La giornata è iniziata molto presto, ma ne è valsa la pena.
Ci siamo ritrovati tutti alla stazione di Bova Marina dove dopo una foto di gruppo di rito abbiamo incontrato il nostro artista liutaio Francesco. Abbiamo preso un caffé e ci siamo diretti verso il suo laboratorio.
All’interno del laboratorio, dove la luce entra di taglio, si respira un’atmosfera magica.
Facciamo un piccolo briefing iniziale per spiegare un po’ le attività della giornata e come svolgere questa sessione fotografica.
Francesco inizia a spiegarci la lavorazione della lira calabrese. Ci racconta tutto del suo mestiere e di come circa 12 anni fa ha iniziato a costruire anche strumenti musicali e che si è appassionato tantissimo. Francesco è molto legato a tutte le tradizioni dell’area grecanica ed è molto impegnato per portarle avanti e tramandarle.
La mattina scorre abbastanza velocemente e non ci facciamo mancare una pausa grappa.
Bova e il nostro pranzo tradizionale
Dopo aver trascorso 2 ore a fotografare la realizzazione della lira calabrese ci dirigiamo verso il centro di Bova. Per arrivare occorrono circa 30 minuti di auto ma all’arrivo ci aspetta un borgo ricco di fascino.
Ma cosa c’è al centro della piazza? Si! E’ proprio una vecchia locomotiva! La storia di questa locomotiva è davvero troppo incredibile per non raccontarla. Si tratta di un bestione di sessanta tonnellate che si trova a Bova dal 1987, in mezzo alla piazza Ferrovieri d’Italia, una piazza dove non c’è una stazione e dove la ferrovia non è mai arrivata, a 915 metri sul livello del mare. Sono stati fatti degli sforzi incredibili per poterla portare fino al paese lungo i 14 chilometri di tornanti ricchi di pendenza.
E’ un monumento ai Bovesi che sono partiti. Un monumento all’emigrante.
Qualche foto al treno e poi ci accomodiamo sulla terrazzina panoramica dei “Gemelli” che ci preparano la lestopitta, piatto tipico dell’area grecofona.
Si tratta di una specie di piadina fritta che si accompagna a salumi e formaggi.
Alla fine del nostro pranzo ci hanno raggiunto 2 musicisti di musica popolare che ci hanno allietato e si sono prestati per qualche scatto nelle vie del borgo.
Qualche bicchiere di vino di troppo ci fa alzare a fatica dalla tavola ma riprendiamo il nostro tour!
Il museo della lingua greco-calabra “Gerhard Rohlfs”
A Bova si trova il museo della lingua greco-calabra, lingua scoperta e studiata dal linguista Gerald Rohlfs. Il museo è ricco di fotografie scattate dallo stesso Rohlfs negli anni dei suoi studi dei dialetti calabresi.
Rohlfs è stato anche fotografo e questo testimonia come la fotografia sia stata un ulteriore linguaggio a supporto degli studi del linguista. Tutte le sue fotografie sono fortemente narrative, dai ritratti in posa alle scene contadine.
Abbiamo scoperto le connessioni della lingua grecofona con il greco antico e che Rohlfs aveva individuato più di mille termini per la parola “capra”.
I calanchi bianchi di Palizzi
Dopo questo momento culturale ed interessante lasciamo Bova per dirigerci verso Palizzi. Servono circa 40 minuti per raggiungere una location paesaggistica mozzafiato. Appena arriviamo ci rechiamo sul punto di scatto dove dopo una spiegazione su come sfruttare la composizione ci mettiamo in posizione in attesa della luce che precede il tramonto.
Terminata la sessione prendiamo la nostra strada per il ritorno e lungo il tragitto ci concediamo una buonissima granita con brioche che sarà la nostra cena. Un po’ di risate e poi ci rimettiamo in viaggio per tornare a casa.