Questa è la storia di Vincenzo Perrellis, Enzo, e del suo affascinante telaio. La madre di Enzo, Linda Nesticò, era una delle più brave e storiche tessitrici di San Martino di Finita, un piccolo paesino della comunità Arbëreshë di Calabria, in provincia di Cosenza. Da ragazza e per molti anni aveva lavorato come tessitrice e aveva insegnato alle ragazze a tessere. Poi per un periodo si era trasferita in città e si era dedicata ad altro. In tarda età, anche spronata dalle sue amiche di paese, aveva deciso di riprendere la sua attività di tessitura.Enzo è un esperto studioso della lingua e delle tradizioni Arbëreshë e questo studio è stato parte importante della sua vita. Poi, quando sua madre riprese le attività, decise di darle ascolto e di imparare a utilizzare il telaio e allora, all’età di 27 anni, divenne il suo più importante allievo. Oggi la mamma di Enzo non c’è più e nelle sue parole risuona il forte legame che c’era con lei, quel legame fatto di fili resistenti, come quelli delle fibre che lavora. Enzo mi mostra tutti i disegni tipici della tradizione Arbëreshë e poi si siede al telaio e mi spiega quanto minuzioso sia questo lavoro. Mi fa vedere tutte le fibre che ha accumulato negli anni e la maggior parte vengono colorate in maniera naturale e lo fa lui stesso: sfumature del viola con le vinacce, il giallo dalle scorze del melograno, il verde/marrone dal mallo delle noci, il rosso dalla radice della robbia. Ha una passione per i costumi tradizionali, ne ha di vecchissimi e pregiatissimi e quando può si occupa del loro restauro.